giovedì 13 ottobre 2011

Un tango alla stazione

Oggi pomeriggio, un altro dei miei passaggi alla stazione della circumvesuviana di Bellavista per raggiungere Napoli. Da quando sono rimasta appiedata questo mi tocca. Una bella prova per me, ma va veramente bene così. Questa volta mi sono portata appresso anche uno dei miei libri di filosofia orientale, per affrontare meglio tutto ciò che non mi piace: la folla, i ritardi, i disagi dei mezzi pubblici, la mia ansia. Mi siedo sulla panchina rimasta libera sul marciapiede accanto al binario, mi accomodo e apro il libro. Poi la mia attenzione viene attirata da una musica insolita che riempie l'aria silenziosa intorno alla stazione. Faccio un pò fatica a capire da dove provenga questa musica che somiglia a un tango o a un liscio, non me ne intendo di musica da ballo. Poi mi ricordo che alla vecchia stazione c'è il centro anziani, e in effetti io ci sono passata, guardando con sufficienza quei signori seduti in cerchio sulle sedie nel giardino che preparavano lo stereo per il loro pomeriggio danzante. Ho immaginato allora, con un pò di gioia e un pò di tenerezza, quelle persone anziane che avevano cominciato a ballare al ritmo di quella musica, che improvvisamente non mi è sembrata più banale, ma struggente, e dolcissima. Che cosa piena di grazia quel tango alla circumvesuviana...

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