giovedì 21 aprile 2011

Un amore di gatto

Ieri è morta la gattona bianca che voleva farsi adottare dalla mia famiglia. E' morta per strada, mentre gironzolava come sempre nei dintorni del mio parco, sotto le ruote di qualche automobilista, maledetto. Si faceva voler bene da tutti, quella gattona randagia così domestica e dolce. Era comparsa nel parco qualche mese dopo che vi avevo sepolto la mia amata gatta Bucky, morta l'anno scorso, dopo Pasqua e dopo quindici anni di amore; avevo pensato che ci fosse una bizzarra relazione tra le due cose, la scomparsa di Bucky e la comparsa di Gattona Bianca, non so perchè. Ogni tanto la facevo entrare a casa, aveva recentemente scoperto il divano, e le era piaciuto moltissimo. Era molto facile anche prenderla in braccio (nessuna reazione aggressiva) e portarla fuori casa. Mangiava un sacco, anche perchè vari vicini si adoperavano a comprare cibo e cucinarglielo persino. Mi sono fatta un pianto sul caffellatte del mattino, pensando che non rivedrò più Gattona Bianca, e che non sarà più possibile decidere se adottarla o no. Troppo tardi. Che la terra ti sia lieve, Gattona Bianca, e vai a salutare Bucky...

mercoledì 13 aprile 2011

Capelli e Audrey Hepburn

Ieri mattina sono stata dal parrucchiere dopo sette mesi di assenza (ho un problema di pazienza che mi si acuisce sul divanetto pieno di riviste femminili che scandiscono l'attesa in un salone-tipo) perchè avevo deciso di tagliare i capelli, finalmente. Vado nel salone vicino casa dove lavora una mia ex alunna, che ogni volta che mi vede mi fa grandi feste, e sincere. Dopo il sapiente taglio fatto dalla titolare, C. mi asciuga i capelli, e intanto parliamo, ci ricordiamo dell'anno che abbiamo trascorso insieme. Un anno burrascoso fatto di tante piccole cose difficili, e conclusosi con un esame brillante di tutta quella classe scalcagnata davanti agli occhi attoniti di un commissario di nomina regionale. C. mi dice con un leggero sospiro " Ci tornerei, a scuola, sapete prof.?". Io le chiedo perchè, e lei invece di rispondermi sul punto mi dice: "Vi ricordate quando vi ho visto entrare qui in negozio per la prima volta, come mi è venuto da piangere?", e si soffia gli occhi con le mani, con un gesto femminile e infantile al tempo stesso. "Prof, a scuola era meglio, il lavoro è proprio un'altra vita".


Dietro di lei, il quadro che ritrae Audrey Hepburn sorride, enigmatico e pieno di grazia.
Anche C. è piena di grazia, con il suo capello all'ultima moda, le sue unghie laccate e la sua cura per i capelli degli altri, e per la sua vita. Grazie, piccola.

lunedì 11 aprile 2011

L'arte della felicità?

Ieri, domenica, in quell'idillico pezzo di Inghilterra a Napoli che è Villa Pignatelli. Per una lodevole manifestazione che si chiama "L'arte della felicità", conferenza del professore Aldo Masullo sul tema della solitudine. Marco ed io arriviamo in ritardissimo, quindi non riusciamo a entrare, ma per fortuna sono stati messi degli altoparlanti, e ci sono tante persone sedute sui gradini della bellissima villa e sul prato adiacente, tutte concentrate sulle parole del grande vecchio che riempiono l'aria. Salutiamo amici, ci sediamo su un pezzo di gradino lasciato libero, io prendo appunti. Mi colpisce questa frase sulla condivisione della solitudine: "Voglio farti capire che insieme alla tua solitudine c'è la mia". Poi il professore parla di prosa e poesia: "Se la prosa copre e maschera la solitudine, con la poesia avviene altro: la poesia richiama la nostra solitudine, ci convoca alla nostra solitudine". Beh, in quel momento, al suono di quelle parole così semplici e profonde, e circondata da tanti estranei uniti dallo stesso ascolto attento e attivo, io mi sono sentita molto meno sola.