mercoledì 22 giugno 2011

Caldo, monnezza e una pistola giocattolo

Oggi pomeriggio, in una Napoli livida di caldo e monnezza (è banale ormai parlare di monnezza a Napoli, ma è così, quella sta sempre lì a marcire, nessuno la sposta di un millimetro). Sono al Centro Direzionale per impegni vari, poi decido di andare a trovare un'amica che vive in zona piazza Carlo III. E' una zona che conosco poco, mi confonde la ragnatela di strade a senso unico, l'unica cosa che mi guida è la sagoma bianca del Real Albergo dei Poveri, la seguo diligente, e mentre attraverso una stradina secondaria mi si para davanti un bimbetto di sei o sette anni, biondo, bello. Ha un'aria minacciosa da attore di film d'azione, e brandisce una pistola (giocattolo, presumo, ma sempre una pistola è, come concetto) da vero professionista. Freno e quasi ho un moto di paura, poi lo guardo meglio, cavolo, sta giocando, quello è il suo giocattolo di oggi, e prende molto sul serio il suo gioco, dato che non sorride, persiste nella minaccia a mano armata, è tremendo. Lo supero in fretta, mi viene una tristezza infinita.

martedì 14 giugno 2011

Grazia e dignità

Nella dignità... Lo spirito si comporta da padrone del corpo, perché qui esso deve affermare la sua autonomia contro l'imperioso istinto, che procede ad azioni senza di lui e vorrebbe sottrarsi al suo giogo. Nella grazia invece governa con liberalità, perché qui è lui che mette in azione la natura e non trova alcuna resistenza da vincere... La grazia sta dunque nella libertà dei moti volontari; la dignità nel dominio di quelli involontari. La grazia lascia una parvenza di spontaneità alla natura, là dove questa adempie gli ordini dello spirito; la dignità invece la sottomette allo spirito, là dove essa vorrebbe regnare. Nella dignità... ci è presentato un esempio della subordinazione dell'elemento sensibile a quello morale... Nella grazia, invece la ragione vede la propria esigenza soddisfatta nella sensibilità. [...] Avendo dignità e grazia campi diversi per la loro manifestazione, non si escludono vicendevolmente nella medesima persona; ...anzi soltanto dalla grazia la dignità riceve la sua convalidazione, e soltanto dalla dignità la grazia riceve il suo valore.


(Schiller, Grazia e dignità)

sabato 11 giugno 2011

La via della grazia e la via della natura


"Ci sono due vie per affrontare la vita: la via della natura, e la via della grazia. Sta a te scegliere quale delle due seguire".
Queste sono parole tratte dal film più bello in circolazione, "The tree of life", palma d'oro a Cannes, visto la settimana scorsa. Un grande film, ambizioso, che affronta temi difficili e inaffrontabili come il senso della vita, lo spirito religioso dell'esistenza, il fallimento umano, la disgrazia che colpisce l'uomo "giusto", il mondo che, finita l'età dell'innocenza, diventa un labirinto di caos e di sperdimento. Bello, forse l'unico difetto è la lunghezza eccessiva, ma grazie a chi ambisce ricercare più a fondo, o più in alto.
Usciti dal cinema e tutti presi dal confrontarci sulle nostre impressioni ed emozioni, troviamo la macchina, parcheggiata a riviera di chiaia, bloccata da altre macchine in seconda fila. E ancora, le macchine in seconda fila erano bloccate da altre macchine in terza fila. Solo che le macchine in terza fila erano, nell'ordine, una camionetta dell'esercito e un'auto della polizia di stato. Che meraviglia...