venerdì 9 marzo 2012

http://inthekitchenforfun.blogspot.com/

Chi ha un blog conosce questo simbolo:


Si tratta di un premio che un blogger dà ad un altro blogger. Io voglio premiare Roberta di http://inthekitchenforfun.blogspot.com/.
Mi piacciono un sacco le sue ricette, la sua grafica e la sua simpatia. E voglio essere invitata a pranzo da lei!

Riguardo il premio, per chi lo riceve ci sono delle regole:

1. ringraziare chi lo ha assegnato, mettendo il link al suo blog (già fatto)

2. condividere 7 cose/fatti/notizie su se stesso

3. conferire l’Award ad altri 15 blogger che segue o che ritenga abbiano un blog interessante e far sapere loro che hanno vinto.

mercoledì 7 marzo 2012

Un pò di riflessioni intorno ai luoghi del lavoro, a partire da un web contest che mi ha ispirata

Questa è la mia scrivania, fotografata in una sera di marzo. C’è il portatile, la stampante nuova regalo di Natale di mia sorella e di suo marito, un vecchio telefono, la base di un utilissimo cordless, libri e guide di viaggio, portapenne e porta incensi, una lampada di carta di riso rossa, acquisto romano di un periodo difficile, statuette lignee e di ceramica (devo ammetterlo, bomboniere di matrimoni di amiche), biglietti aerei, foto sparse, le mie amiche, mia zia e me da bambina, mia sorella, la mia gatta, un cuoricino antistress, penne e matite in quantità, una candela aromatizzata all’olio d’oliva, una calcolatrice, la cassetta degli attrezzi Ikea, una scatola portamatite che è la bizzarra e forse un po’ pacchiana riproduzione della Tate Modern di Londra. Ieri sera, quando ho mostrato questa foto, insieme alle altre che avevo scattato per partecipare al web contest, al mio compagno perché mi desse un suo parere, lui ha esclamato con un’aria un po’schifata: “Quanta roba!”. Conosco il suo bisogno di ordine, capisco bene perché la mia scrivania non gli piaccia. C’è troppa roba. Eh, già, è pienissima. Della mia vita. E’ la mia vecchia scrivania, quella che si ricorda lo studio per la maturità, poi per la laurea e la tesi scritta al vecchio computer dell’età della pietra, nella mia stanza a casa di mia madre, che sto cercando di trasformare in studio, quella a cui sono tornata dopo le esperienze di lavoro all’estero, quando ancora credevo che tutto sarebbe stato possibile, dopo le vittorie e le sconfitte, soprattutto dopo le sconfitte, i finanziamenti che non arrivavano, i crediti che salivano vertiginosamente, i miei crediti che si facevano quasi carta straccia inesigibile, quando i tempi si sono fatti bui, e il lavoro difficile, spinoso. Conservo ancora un altro posto, un po’ lontano da qui, che è il mio luogo di lavoro ufficiale, la mia società di formazione che testardamente resiste alle avversità e ai committenti pubblici insolventi, ma è da qui, seduta di fronte alle foto della Bretagna, o dell’India, che ho fatto centinaia di interviste telefoniche con annesso questionario a società di formazione venete o molisane nell’ambito di una indagine statistica per cui sono stata pagata presto e bene, è qui che ho passato ore a studiare, fare ricerche, mandare e ricevere mail, e scrivere (o meglio, ridurre) in formulari complicatissimi e rompicapo i progetti che sono il fulcro del mio lavoro. Da qui mi muovo, sempre con il mio fido destriero a quattro gomme (Camilla II, ma questa è un’altra storia), per andare in istituti scolastici, vedere persone per gruppi di lavoro, fare docenze, cercare o creare nuove possibilità. Qualche sera fa il mio socio ed io abbiamo lavorato insieme ad un piano finanziario piuttosto complesso, via skype, condividendo lo schermo del computer, e l’ansia dei numeri che devono tornare, ad un certo punto. Un modo per eliminare, seppur in maniera virtuale, le lontananze, e le solitudini.

martedì 6 marzo 2012

Web Contest: Soggettiva Lavoro

C'è un web contest in giro, che mi ha molto attratta: riservato alle donne, chiede di raccontare, con una foto e un testo di commento, il proprio lavoro, e il proprio luogo di lavoro. Io l'ho fatto, ed è stato divertente. Quando il contest sarà finito, pubblicherò qui la mia foto e il mio testo. Intanto vi chiedo, donne e amiche, di partecipare anche voi!